Uno degli scogli maggiori che incontra l'utente che si avvicina a GNU/Linux è probabilmente l'installazione di software per il proprio sistema.
Non perché in Linux sia privo di applicazioni, ma perché lo stesso applicativo può essere installato seguendo strade differenti.
Molte distribuzioni, se non tutte, dispongono di un gestore dei pacchetti, tutti più o meno efficienti e comodi, potenti indubbiamente, ma poco versatili sotto certi aspetti.
Un gestore di pacchetti infatti è molto funzionale in simbiosi con una connessione di rete, ma si rivela quasi inutile nell'utilizzo offline.
Chi si è cimentato in una installazione servendosi di questi strumenti, poi, sa benissimo, che per installare anche un banalissimo Blocco Note il sistema può richiedere la risoluzione di decine di dipendenze e, in fase di disinstallazione può capitare, non di rado, che per togliere una calcolatrice il gestore dei pacchetti ci chiede di rimuovere mezzo sistema.
La situazione può diventare anche drammatica se poi proviamo a compilarci il pacchetto a partire dai sorgenti, i cui log devono essere spesso interpretati per risolvere un errore nella configurazione.
Non è certamente solo un problema di supporto di terze parti se, come commenta laconicamente anche il presidente di Red Flag Linux (una distribuzione cinese che sta crescendo enormemente nel mercato asiatico, supportata dalle stesse autorità cinesi per far fronte al fenomeno della pirateria informatica), i computer venduti con il loro sistema preinstallato, subiscono un tasso altissimo di disinstallazione (si parla di oltre il 30%) in favore del più "amichevole" WindowsXP.
Klik, in questo senso, è un progetto che parte da un'idea molto semplice, ma che potrebbe rivelarsi davvero vincente in quegli ambiti in cui i gestori dei pacchetti mostrano inevitabilmente la corda.
Come già accade per Apple infatti, Klik permetterebbe di lanciare un programma semplicemente scaricandolo nella propria cartella, come faremmo con Windows, con un klik (o doppio klik se preferite), ma senza vere e proprie installazioni, registri di sistema e tutti quei file che vanno ad ingrossare e appesantire (inutilmente) il nostro disco rigido.
Quando poi l'applicazione non serve più basta buttarla nel cestino.
Benche lo sviluppo è nato in seno alla comunità di Kde, il supporto è esteso anche ai desktop Gnome ed esiste anche un progetto parallelo denominato con altrettanta fantasia Glick.
Per chi volesse provarlo già da adesso qui c'è il sito del progetto.